SIMBOLISMO DI ELEMENTI

 

 

 

Acqua

 

L’acqua  è un elemento essenziale: disseta e vivifica, serve per lavarsi e per rinfrescarsi. Ma può anche distruggere e creare caos. 

Il suo significato religioso: nella maggior parte delle religioni ha un significato purificatore e veniva (viene) utilizzata per abluzioni, con il significato di invocare la remissione delle colpe. 

In oriente l’ospite veniva accolto lavandogli i piedi. In Egitto si credeva che l’immersione in un’acqua particolare potesse liberare dalla morte 

L’acqua nella Bibbia Nella Bibbia l’acqua assume più significati: c’è l’acqua dell’ “in principio”, della creazione,fonte della vita, ma c’è anche l’acqua del diluvio, c’è l’acqua del Mar Rosso che garantisce la libertà agli ebrei, ma che distrugge gli egizi. L’acqua veniva usata per i riti purificatori; Gesù santifica l’acqua  del Giordano immergendosi in essa per il battesimo; dal costato trafitto di Gesù sgorga, assieme al sangue, acqua, che diventa simbolo dello Spirito Santo. 

L’acqua nella liturgia .sono essenzialmente due i momenti fondamentali in cui l’acqua compare nella liturgia: 

il battesimo: dove sta a significare la rinascita ad una nuova vita, rinascita carica di tutti i significati sopra citati; le diverse aspersioni o benedizioni si richiamano al significato battesimale 

la celebrazione eucaristica: qui vi è un duplice significato: di purificazione, quando dopo la raccolta delle offerte il sacerdote si lava le dita, e di presenza dello Spirito Santo, quando viene unita al vino nel calice. 

 

 

Cenere

 

La cenere è ciò che rimane della combustione, lo scarto. 

Il suo significato religioso.Anticamente in Oriente il cospargersi di cenere era ritenuto segno di caducità, di pentimento o di purificazione; per gli indù esprime la rinuncia al mondo. 

La cenere nella Bibbia. Nell’AT sono vari i richiami all’uso della cenere imposta sul capo come rito penitenziale. 

La cenere nella liturgia. Con il medesimo significato di invito alla riflessione e alla revisione della vita, viene posto sul capo dei fedeli il primo giorno di quaresima: il mercoledì delle ceneri, appunto. 

 

 

 

Fuoco

 

Il fuoco riscalda, protegge, illumina, raffina e quindi trasforma…ma anche divora, distrugge. 

Il fuoco spesso indica una passione, un sentimento fortissimo, irresistibile 

Il suo significato religioso. Il fuoco è da sempre stato usato per consumare le offerte agli dei, è quindi diventato segno della presenza di Dio, anche per la carica archetipa che esso ha: Dio è una presenza che riscalda, illumina e protegge, è una presenza irresistibile, che ti raffina e ti trasforma 

Il fuoco nella Bibbia. Nell’AT il fuoco è sempre manifestazione di Dio: il roveto ardente di Mosè, la colonna di fuoco che guida gli israeliti nel deserto, il fuoco di Elia. Nel nuovo testamento questa presenza si esplicita nello Spirito Santo: fuoco di Pentecoste. 

Il fuoco nella liturgia. E’ usato direttamente solo la notte di sabato santo, come elemento che richiama la potenza rinnovatrice di Dio: è il fuoco che annienta il potere delle tenebre, Gesù che vince la morte. 

In molte preghiere è poi citato in riferimento allo Spirito santo 

 

 

Incenso

 

L'incenso è una resina profumata che si ottiene da un arbusto, usata fin dall'antichità nei culti pagani come offerta religiosa, produce molto fumo e un intenso profumo 

Il suo significato religioso Usato in moltissimi culti religiosi per i suoi effetti fumogeni e per il profumo che servivano per evocare o riconoscere la presenza divina. La usavano anche i sacerdoti di Gerusalemme: la bruciavano davanti all'altare di Jahvè in segno di onore e devozione. 

L’incenso nella Bibbia In parecchi salmi l’incenso è utilizzato come simbolo di preghiera gradita: Jahvè non gradisce le offerte materiali ma la sincerità del cuore dei fedeli. In diversi passi biblici poi, la “colonna di nube” è segno della presenza di Dio. I Magi infine portano in dono a Gesù dell’incenso in segno di devozione e adorazione.. 

L’incenso nella liturgia. Nel culto cattolico fu introdotta solo dopo il IV secolo, in segno di preghiera e devozione nei confronti del Signore. Quando l’incenso è fatto salire verso l’altare simboleggia propriamente la preghiera dei fedeli, quando invece l’incenso viene dispensato sull’assemblea o sulle offerte, indica consacrazione: quelle persone e quelle cose segnate, circondate, con l’incenso sono riservate a Dio. 

 

 

Luce

 

La luce scaccia il buio e fa passare la paura; la luce permette di vedere e quindi di agire; la luce del sole è vitale. 

Il suo significato religioso: nelle diverse religioni ha sempre rappresentato il mondo della vita, gli dei buoni (eccetto che per i Sumeri); si conoscono  riti legati alla luce in corrispondenza di particolari momenti od eventi astronomici; nei sepolcri spesso c’erano della lampade. 

La luce nella Bibbia Nell’AT la luce indica Dio, salvezza per gli uomini;, nel nuovo testamento la simbologia della luce applicata a Gesù è abbondante, Gesù è la luce che illumina la via della salvezza, ma in particolare in riferimento alla resurrezione: la luce che le tenebre non hanno soffocato 

La luce nella liturgia E’ molteplice l’uso della luce nella liturgia Cristiana, indica sia il Cristo che la fede in esso: 

- Veglia pasquale: la luce che dal cero passa alle candele dei fedeli  e squarcia le tenebre in cui è avvolta la chiesa indica la vittoria sulla morte che da Gesù è comunicata a tutti. 

- Battesimo: richiama la luce pasquale, innesto in Cristo risorto 

- Liturgia dei defunti: indica la fede nella resurrezione 

 

 

Olio

 

L’olio oggi è semplicemente un elemento della nostra alimentazione, molto comune e diffuso. Nell’antichità invece era piuttosto prezioso, costituiva anche un medicamento Il suo e il supporto per sostanze cosmetiche e profumate 

significato religioso In parecchie culture si riteneva che l’olio avesse un’energia particolare, sia per le sue caratteristiche fisiche e chimiche (non si mescola all’acqua, isola e rende impermeabile ciò che è unto…) che per la sua preziosità 

L’olio nella Bibbia Nell’Antico Testamento l'unzione aveva significato di consacrazione: i sacerdoti e i re e profeti d'Israele venivano unti con l'olio e in questo modo consacrati al Signore e investiti di una missione affidata loro da Dio. Gesù è l'"Unto", il Cristo. Nei salmi l’olio è simbolo di benedizione divina 

L’olio nella liturgia: L'uso dell'olio nelle celebrazioni liturgiche è di antica data.. Nella nostra liturgia l'olio viene usato: 

Nel battesimo: il sacerdote unge il bambino con l'Olio dei Catecumeni (i battezzandi venivano unti con l’olio dei lottatori: simbolo di fortificazione), poi con il Crisma per significare la sua consacrazione: entra nel popolo di Dio ed inizia a partecipare al sacerdozio di Cristo. 

Nella cresima: Il Vescovo segna la fronte del cresimando col Crisma (olio misto al balsamo). Si è così consacrati testimoni della fede. 

Nell'unzione degli infermi: L'olio cancella i peccati e aiuta il malato a superare con coraggio la sua malattia. 

Nel sacramento dell'Ordine: il Vescovo unge con il Crisma le mani dei nuovi presibiteri e il capo di un nuovo Vescovo come segno della consacrazione avvenuta per opera di Dio. 

 

Pane

 

Il pane, uno degli alimenti fondamentali dell'uomo, sazia la nostra fame e ci dà energia. Dobbiamo quindi considerarlo come una necessità vitale. Esso è frutto della terra, ma allo stesso tempo, frutto del faticoso lavoro umano; è fatto di farina ottenuta dall'unione di tanti chicchi di grano. 

Il suo significato religioso Nei tempi antichi, e anche nell'Antico Testamento, il pane era considerato un dono di Dio o degli déi. La sua offerta diventa segno del dono di sè a Dio. Solo più tardi è diventato simbolo del lavoro e della fatica umana. Per gli antichi, mangiare il pane durante i propri culti significava ricevere la vita divina. 

Il pane nella Bibbia. Già nell'Antico Testamento Dio parla di sè attraverso il segno del pane. Al popolo che cammina nel deserto, Egli dona la manna come segno della sua attenzione e premura per l'uomo. Dio è davvero indispensabile per la vita dell'uomo, proprio come il pane, anzi, più del pane, infatti è scritto nella Bibbia: "Non di solo pane vive l'uomo ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio". (Dt 8,3).Ai suoi discepoli insegna a chiedere nella preghiera il "pane quotidiano" cioè quello necessario alla vita; e questo non è solo il pane della tavola ma anche il "pane-di-Dio", che è Gesù stesso. Infatti Egli si dona a tutti in abbondanza (ricorda la moltiplicazione dei pani); attraverso di Lui si vive l'amicizia profonda con Dio che supera anche la morte: "chi mangia questo pane vivrà per sempre " (Gv. 6,5 1); e tutti coloro che mangiano il Suo pane crescono nell'amore fraterno e formano un nuovo popolo: la Chiesa.  

Come un pane Gesù si è spezzato e offerto per tutti: nell'ultima cena ha voluto che proprio il pane fosse il segno del dono di tutta la sua vita per noi. 

Il pane nella liturgia. 

Ci sono parecchie azioni nella celebrazione dell'Eucarestia che hanno per protagonista il pane: - ricorda il momento della presentazione delle offerte: lì il pane è segno del lavoro di ogni uomo e dell'offerta che ciascuno fa di se stesso al Signore; offrire il pane è anche un gesto di ringraziamento per ogni dono che ci viene da Dio; nel momento più importante della celebrazione il pane che abbiamo portato all'altare ci viene riconsegnato come corpo di Gesù; così Egli ci dona la sua vita, la sua presenza, il suo aiuto; -fedeli all'insegnamento di Gesù anche noi chiediamo al Padre tutto ci che è necessario per vivere nella preghiera del "Padre nostro"; - il pane spezzato è poi distribuito a tutti gli invitati al banchetto di Gesù; chi mangia l'Eucaristia riceve lo Spirito di Gesù che fa crescere nella capacità di amare Lui e gli altri.

 

 

Vino

 

Il vino è una bevanda. E non soltanto bevanda che spegne la sete; questa è soprattutto l'acqua. Il vino è qualcosa di più: non solo spegne la sete ma è anche la bevanda della gioia, della vita, della festa.  

Il suo significato religioso Presso gli antichi ebrei il vino era considerato una bevanda di vita e di immortalità. Per i mussulmani è la bevanda dell'amore divino, il simbolo della vita piena, della conoscenza di Dio, dell'eternità. Inoltre era molto importante nel culto dei morti: era offerto nel giorno della morte e nel giorno destinato al ricordo dei morti.  

Il vino nella Bibbia. Nell'Antico testamento il vino era considerato il simbolo di tutti i doni provenienti da Dio, era la bevanda della vita che sa donare consolazione e gioia e curare la sofferenza dell'uomo. Per questo motivo nei banchetti non poteva mai mancare il calice del vino, sul quale si pronunciava poi una preghiera di ringraziamento. Per indicare la gioia della vita futura la Bibbia dice che nel banchetto finale il Signore offrirà agli ospiti vini raffinati, nelle nozze di Cana, l'acqua diventa ottimo vino è segno della gioia che il regno di Dio porta con sé. Gesù dà inizio definitivo a questo regno offrendo il vino che è il suo sangue versato per noi, e che ci unisce a Lui in una Alleanza eterna. 

Il vino nella liturgia. Come già il pane, anche il vino ha un 'importanza fondamentale nella celebrazione dell'Eucaristia: - lo presentiamo come offerta, segno del lavoro dell'uomo e del dono di noi stessi e come ringraziamento per i doni avuti da Dio; - il sacerdote accoglie il nostro dono e lo presenta al Signore aggiungendovi un po'di acqua: acqua e vino sono simboli del Battesimo e dell'Eucaristia, i due "grandi "sacramenti nati dalla morte e risurrezione di Gesù; - il dono dello Spirito invocato sul vino lo trasforma nel sangue di Gesù, che ci purifica da ogni peccato e ci dona la gioia della comunione con Lui. 

 

 

 

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